Tai Ji Quan

Il nome di questo stile significa la “boxe della grande polarità”. La tradizione attribuisce la creazione del sistema marziale di Wudang alla leggendaria figura di Chang San Feng.
In origine, nato come stile familiare di difesa, come gli altri stili di kung fu, e durante la sua evoluzione è arrivata ai giorni nostri come una sequenza con movimenti lenti, fluidità e l'armonici.

Non sono richieste particolari doti o abilità fisiche in quanto è la disciplina che si adatta al praticante e non viceversa. La pratica del Taijiquan procura all'organismo una serie di benefici sia di natura fisica che psichica. A livello fisico, la lenta, controllata e continua variazione della postura, comporta indubbi miglioramenti dell'equilibrio e del sistema articolare nel suo complesso, oltre che ad indubbi benefici sul piano respiratorio. Analoghi miglioramenti si ripercuotono sulla componente psicologica dell'individuo, che dovrebbe acquisire uno status mentale sempre rilassato.   
Il caposcuola della famiglia Yang, Yang Lu Chan studiò duramente con il suo maestro e ritornò nella sua città intorno al 1850. In seguito si recò a Pechino, dove operò ufficialmente come maestro di arti marziali presso l’esercito.
In quel periodo l'imperatore e i suoi cortigiani non avevano una buona salute, a causa degli eccessi alimentari ed alcolici e allo scarso movimento. Yang si mise al lavoro, modificando lo stile di Tai Ji ed eliminando i movimenti e gli aspetti più complessi, come per esempio i Fa Jin (emissioni di forza esplosiva).
Più tardi suo figlio, Yang Jian Hou (1839 - 1917) e suo nipote, Yang Cheng Pu (1883 - 1936) proseguirono la sua opera, introducendo e modificando movimenti, sistematizzando lo stile che oggi è il più diffuso al mondo.